È ben lontano il tempo in cui Galileo disse che la superficie lunare non era uniformemente liscia come si credeva fino ad allora; oggi si può dire che le conoscenze che si hanno sulla superficie lunare sono quasi simili a quelle generali della superficie terrestre. Prima delle indagini dirette si ebbero quelle dettagliate di molti osservatori astronomici americani, come M. Palomar, M. Wilson ecc. oppure di altri paesi, come Kwasar, in Giappone. Le sonde lunari completarono poi le conoscenze con vedute d'insieme e di dettaglio mediante i lanci avvenuti sul satellite. Quando i primi uomini misero piede sulla Luna, si ebbero ulteriori notizie, questa volta dirette, che permisero di raccogliere rocce la cui datazione più antica è di circa 4,7 milioni di anni e si avvicina alle rocce più vecchie della terra. La prima esplorazione con razzi del satellite si ebbe da parte dell'URSS che lanciò nello spazio i Lunik 1 e 2. Quest'ultimo si infranse sul suolo lunare lasciandovi gli emblemi nazionali. Seguirono altri lanci Lunik, circa una trentina. Col Lunik 3 si poté osservare per la prima volta la faccia sconosciuta del satellite (1959). Gli Stati Uniti non stettero però a guardare. Con il progetto Apollo fecero lanci sul satellite della serie Ranger che scattò più di 17.000 fotografie a distanze talmente ravvicinate da far vedere gli oggetti con un potere risolutivo di 25 cm. Mentre i Ranger si avvicinavano al suolo lunare, i Lunar Orbiter giravano attorno al satellite perverificare le tecniche di discesa. Per definire meglio l'impatto dolce (soft-landing) sul suolo lunare intervenne il Surveyor. Già da anni tuttavia gli americani si preparavano a mandare un uomo sulla Luna. Fu forse determinante il fattore politico, tanto che in occasione di un lancio Mercury, il presidente Kennedy disse: «Prima della fine del decennio un americano sarà sulla Luna e poi sano e salvo a Terra». Era il 1961. Già un anno prima (1960) nell'ambito del progetto Apollo era stato fissato il programma di circumnavigare il satellite e di atterrarvi. Il progetto di fattibilità era stato fatto dalla NASA (Concepls forApollo), tanto che erano stati presi in considerazione tre tipi di interventi: un lancio diretto con allunaggio e ritorno; l'invio di due razzi delle dimenliioni del Saturno in orbita di parcheggio lunare da cui sarebbe partito un modulo; la terza soluzione prevedeva invece un parcheggio terrestre, lancio e orbita lunare, separazione del modulo per la discesa, quindi ritorno. Alla fine la scelta cadde su quest'ultima soluzione. Oal1961 al 1968 si ebbe una serie di lanci preparatori col Saturno. Il quinto (Saturno v) avvenne con a bordo equipaggio umano. Per avere un'idea di questo razzo basta pensare che era alto circa 110 m e aveva un diamefro di mm fu corrispondenza del primo stadio e di 6,60 del terzo. Il modulo lunare era stato fatto in modo tale da poter ospitare due astronauti dall'orbita lunare alla superficie del satellite; era costituito in modo che potesse poi risultare utile come piattaforma di lancio per il ritorno. Furono fatte ulteriori prove finché il 16 luglio 1969 tre astronauti, Arrnstrong, Aldrin e Collins partirono per la Luna. Tutto andò come previsto: i primi due cosmonauti scesero sulla superficie lunare, mentre il terzo rimase nel modulo orbitante. La separazione tra il modulo di comando e quello lunare avvenne il 20 luglio alle ore 21,17; quest'ultimo si posò sulla superficie della Luna in corrispondenza del Mare Tranquillitatis. Usciti della capsula, gli astronauti «passeggiarono» sulla Luna per circa due ore e un quarto, deponendo una lastra commemorativa e fISsando al suolo la bandiera americana. Per verificare la gravità del terreno lunare fecero alcuni esercizi fisici, poi raccolsero circa 22 kg di pietre. Prima di ritornare al modulo di comando, lasciarono sulla superficie della Luna alcuni apparecchi scientifici. nvolo di ritorno si svolse senza difficoltà e il 24 luglio del 1969 avvenne l'atterraggio, cioè lo splashdown. La successiva missione Apollo del 12 novembre 1969 ripercorse le stesse tappe, soltanto la permanenza sulla Luna fu maggiore e le «passeggiate» durarono sette ore e mezza. Non fu così per le altre missioni, a causa di vari incidenti verificatisi prima di arrivare sulla Luna. Il programma Apollo venne completato con altri quattro voli e le successive missioni furono definite dalla NASA scientifiche e non tecniche. Comparve frattanto il Luna Rover, un veicolo destinato contemporaneamente al trasporto di materiali e di astronauti sulla Luna. L'apparecchio pesava 209 kg, poteva portare circa 400 kg ed era fornito di batterie che avevano un'autonomia di 92 km. Con questo veicolo gli astronauti potevano percorrere parecchi chilometri del suolo lunare che, pur essendo molto accidentato, permise loro di andare a 17 km/h con un raggio massimo di esplorazione di circa l0 km. Nel dicembre 1972, con il volo n. 17, il programma Apollo era completato.
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