Accanto ai più noti corpi celesti, come i pianeti, nel sistema solare viaggiano anche le meteore. Ogni giorno attraversano l'atmosfera terrestre a velocità così elevata che prima di diventare visibili si disintegranoa grande altezza a causa del calore che·si sprigiona per il violento attrito con l'atmosfera terrestre. Se però un frammento arriva sulla Terra, prende il nome di meteorite. Le sue dimensioni sono ovviamente molto variabili: si va dal granellino simile a quello della sabbia a meteoriti che pesano tonnellate. Tra i maggiori vi sono quelli di Koba, nell'Africa meridionale, e di Ahnighito, in Groenlandia. Quando cadono formano degli enormi crateri quali conseguenza dell'impatto sulla superficie terrestre. Famoso, al riguardo, è il Meteor crater dell'Arizona, ma fenomeni simili si osservano anche in Siberia e in Estonia. Nel caso del meteorite caduto sull'Arizona, si ritiene, in base al cratere, che esso dovesse pesare più di 50.000 tonnellate. I meteoriti sono importanti, tra l'altro, per ipotizzare la costituzione interna della Terra. Si parte dal presupposto che essi facciano parte del Sistema Solare, che pertanto abbiano una costituzione fondamentale simile a quella degli altri pianeti, derivando da uno stesso ammasso di materia e che provengano dalla frantumazione di corpi celesti. Ne deriva che i meteoriti dovrebbero esprimere la composizione media dei corpi celesti ruotanti attorno al Sole, comprese le parti più profonde degli stessi. Alcuni meteoriti particolarmente ricchi di ferro e nichelio sarebbero quindi frammenti di nuclei di primitivi pianeti simili alla Terra. Seguendo questo concetto e osservando le loro caratteristiche chimiche principali, i meteoriti sono stati divisi in tre gruppi. Il primo comprende gli olosideriti, composti in prevalenza da nichel e ferro; il secondo i mesosideriti, caratterizzati dalla presenza di silicati di magnesio e in parte di ferro e nichel; il terzo gli asideriti, la cui costituzione è in massima parte dovuta a silicati di alluminio. Studiando la composizione della Terra si è ipotizzato che anch'essa fosse suddivisa in tre parti, cioè in tre involucri concentrici. Il più esterno di questi costituirebbe la crosta continentale e sarebbe il sial; il secondo, intermedio e quindi più profondo, darebbe luogo al sima,
presente ad esempio sul fondo degli oceani; il terzo, infine, detto nife, comprenderebbe il centro della Terra. Facendo un confronto con i meteoriti, si avrebbe che gli olosideriti rappresenterebbero il nife, i mesosideriti il sima, e gli asideriti il sia!. Questa corrispondenza può apparire allettante; va tuttavia sottolineato che soltanto una piccola parte di meteoriti raggiunge la superficie della Terra in quanto l'atmosfera, per il violento attrito, li distrugge; una forte selezione naturale fa sì che soltanto alcuni giungano fino a noi. Inoltre l'uomo, soprattutto
se il meteorite è piccolo, vede solo quelli metallici, in quanto gli altri si confondono facilmente con le rocce.
Si è già ricordato che l'impatto dei meteoriti sulla superficie terrestre provoca spesso crateri, di cui il più noto è quello dell'Arizona, che appare simile al cratere di un'esplosione vulcanica. Esso si estende per circa 1200 m ed è profondo 200. Altri crateri importanti si trovano in Siberia, Arabia e Transvaal, a Veedelfort Rig; un famoso meteorite, detto di Wolf, è stato scoperto nel 1947 in Australia.
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