In Cina si trovano molte leggende cosmogoniche comuni ad altri popoli dell'Asia orientale. Una delle più antiche narra che il mondo è stato originato da Fu-hsi e da sua sorella Nukua, che aveva piantato quattro zampe di tartaruga marina ai quattro angoli della Terra per sostenere il cielo. In seguito, dopo aver ucciso un drago nero, aveva predisposto tutto per la venuta degli uomini. Secondo gli scrittori taoisti del IX secolo d.G.. il primo uomo nasce con il mondo ed è dotato di ogni conoscenza. E P'an-ku che, nell'immaginario popolare, appare come un vecchio deforme con una gamba sola e un'ascia in mano che gli serve per plasmare la Terra informe; prendono così origine il Sole, la Luna, le piante e gli animali: il soffio di P'an-ku diventa vento, la sua voce si fa tuono, il suo occhio sinistro diventa il Sole, il destro la Luna, il sangue i fiumi e il sudore la pioggia. I parassiti presenti nel suo corpo, infine, danno luogo al genere umano. La cosmogonia di Chu-Hsi cerca di raccogliere in un unico complesso logico le antiche credenze. Nasce così la cosmogonia confuciana, più complicata di quella indiana portata in Cina dai buddhisti. Si ha un grande periodo cosmico di 129.600 anni che a sua volta si divide in dodici periodi di 10.800 anni ciascuno. Si passa in questo arco di tempo dal caos primitivo alla divisione del cosmo in due parti: da una, la più pesante, nasce la Terra mentre l'altra, più sottile, si solleva nello spazio e dà origine al Sole, alla Luna e alle stelle. In seguito la materia sulla Terra si trasforma e appaiono i princìpi maschile e femminile.
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