Una nuova cometa è stata recentemente scoperta da un gruppo di astronomi dell’Università delle Hawaii e molto probabilmente sarà visibile ad occhio nudo verso gli inizi del 2013.
La cometa, denominata con la sigla C/2011 L4 (PANSTARRS), è la prima ad essere stata scoperta dal telescopio Pan-STARRS 1 presso l’osservatorio di Haleakala sull’isola di Maui (Hawaii).
Pan-STARRS (Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System) è un sistema che, quando sarà completamente funzionante, consisterà di 4 telescopi da 1,80 metri di apertura. Scopo principale di questo progetto, che utilizza sistemi di analisi delle immagini automatici, è quello di scoprire entro la metà del prossimo decennio il 90% degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra con dimensioni superiori ai 140 m.
La cometa, denominata con la sigla C/2011 L4 (PANSTARRS), è la prima ad essere stata scoperta dal telescopio Pan-STARRS 1 presso l’osservatorio di Haleakala sull’isola di Maui (Hawaii).
Pan-STARRS (Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System) è un sistema che, quando sarà completamente funzionante, consisterà di 4 telescopi da 1,80 metri di apertura. Scopo principale di questo progetto, che utilizza sistemi di analisi delle immagini automatici, è quello di scoprire entro la metà del prossimo decennio il 90% degli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra con dimensioni superiori ai 140 m.
La scoperta è stata fatta nella notte tra il 5 e il 6 giugno e successive osservazioni effettuate con il telescopio CFHT (Canada France Hawaii Telescope) hanno confermato che l’oggetto in lento movimento rispetto allo sfondo delle stelle fisse è effettivamente una nuova cometa.
La C/2011 L4 (PANSTARRS) si trova attualmente ad una distanza dal Sole di circa 1,2 miliardi di km (per confronto, Saturno dista dal Sole poco più di 1,4 miliardi di km) ed è troppo poco luminosa per poter essere osservata ad occhio nudo. Ma nel 2013 la cometa raggiungerà la sua minima distanza dal Sole (perielio), a circa 50 milioni di km (grosso modo la stessa distanza a cui si trova Mercurio), e sarà visibile bassa sull’orizzonte occidentale dopo il tramonto durante il crepuscolo. Non è ancora possibile prevedere quanto sarà brillante in quel periodo. Tutto dipende dal contenuto di ghiacci del nucleo e dal tasso di sublimazione di queste sostanze volatili man mano le temperature aumenteranno con il suo avvicinarsi al Sole.
Da dove arriva? Questo nuovo visitatore delle regioni interne del Sistema Solare proviene molto probabilmente dalla Nube di Oort, l’enorme inviluppo sferico di corpi ghiacciati che circonda il nostro sistema planetario e che rappresenta il “serbatoio” di molte, se non tutte, le comete a lungo periodo. Gli oggetti che formano la Nube di Oort, specialmente quelli più distanti, hanno un debole legame gravitazionale con il Sole e le loro orbite possono essere facilmente perturbate dal passaggio ravvicinato con qualche stella che può verificarsi nel corso del moto del Sistema Solare attorno al nucleo della nostra Galassia. A causa di queste perturbazioni questi piccoli corpi ghiacciati possono essere dirottati nelle regioni interne del nostro sistema planetario.
I periodi orbitali di questi oggetti possono essere anche di centinaia di milioni di anni e dopo il passaggio al perielio riuscire a completare il loro lunghissimo percorso orbitale oppure abbandonare il Sistema Solare e perdersi nello spazio interstellare. C/2011 L4 (PANSTARRS), sulla base dei calcoli orbitali preliminari, ha un’orbita di tipo parabolico, per cui questa potrebbe essere la prima volta che si avvicina al Sole e, dopo questo passaggio, non ritornare mai più a farci visita.
Da dove arriva? Questo nuovo visitatore delle regioni interne del Sistema Solare proviene molto probabilmente dalla Nube di Oort, l’enorme inviluppo sferico di corpi ghiacciati che circonda il nostro sistema planetario e che rappresenta il “serbatoio” di molte, se non tutte, le comete a lungo periodo. Gli oggetti che formano la Nube di Oort, specialmente quelli più distanti, hanno un debole legame gravitazionale con il Sole e le loro orbite possono essere facilmente perturbate dal passaggio ravvicinato con qualche stella che può verificarsi nel corso del moto del Sistema Solare attorno al nucleo della nostra Galassia. A causa di queste perturbazioni questi piccoli corpi ghiacciati possono essere dirottati nelle regioni interne del nostro sistema planetario.
I periodi orbitali di questi oggetti possono essere anche di centinaia di milioni di anni e dopo il passaggio al perielio riuscire a completare il loro lunghissimo percorso orbitale oppure abbandonare il Sistema Solare e perdersi nello spazio interstellare. C/2011 L4 (PANSTARRS), sulla base dei calcoli orbitali preliminari, ha un’orbita di tipo parabolico, per cui questa potrebbe essere la prima volta che si avvicina al Sole e, dopo questo passaggio, non ritornare mai più a farci visita.
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