lunedì 4 luglio 2011

L’ammasso globulare M 5 nel suo splendore

M 5 (conosciuto anche come NGC 5904) è un ammasso globulare situato ad una distanza di circa 25.000 anni luce da noi in direzione della costellazione del Serpente. M 5 è formato da più di 100.000 stelle (secondo alcune stime 500.000) ed almeno un centinaio di queste sono stelle variabili del tipo RR Lyrae.
Le stelle che formano un ammasso globulare come M 5 appartengono alla prima generazione, sono legate gravitazionalmente tra di loro ed orbitano attorno al centro dell’ammasso, il quale, a sua volta, orbita attorno al nucleo della Via Lattea. Finora si conoscono circa 160 ammassi globulari appartenenti alla nostra Galassia, alcuni formati da un milione di stelle, i quali sono distribuiti in un alone a simmetria grosso modo sferica che avvolge il nucleo e il disco della Via Lattea.
Immagine dell’ammasso globulare M 5 ottenuta
recentemente dal telescopio spaziale Hubble. ESA/NASA
La forma di M 5 è abbastanza ellittica e la sua età è stimata in circa 13 miliardi di anni; si pensa che sia uno degli ammassi globulari più vecchi. Il suo diametro apparente è di circa 17 primi d’arco (poco più della metà di quello della Luna), mentre quello reale è di circa 130 anni luce. M 5 si sta allontanando da noi a circa 50 km/s (180.000 km/h).
Le stelle degli amassi globulari si formano tutte dalla stessa nube molecolare e invecchiano tutte insieme. Le più massicce tra queste stelle terminano il loro ciclo evolutivo rapidamente, esaurendo il loro combustibile nucleare in meno di qualche milione di anni, e terminano la loro vita con spettacolari esplosioni di supernovae. Questo processo avrebbe dovuto lasciare all’interno del ammasso M 5 soltanto stelle vecchie di massa molto bassa, che quindi hanno impiegato molto tempo per evolversi diventando giganti rosse.
Eppure, grazie alle immagini ottenute dal telescopio spaziale Hubble, è stato possibile intravedere molte giovani stelle blu all’interno di questo ammasso, nascoste tra le stelle molto più antiche. Si pensa che queste stelle giovani, chiamate blue stragglers (“ritardatarie blu”, in italiano), sono state create o da collisioni stellari o da un trasferimento di massa tra una stella e l’altra appartenenti ad un sistema binario. Questo tipo di eventi è facile da immaginare in una popolazione così densa come questa, in cui entro una distanza di pochi anni luce si trovano concentrate fino a qualche milione di stelle.

Di Mario Di Martino Pubblicato 6 maggio 2011

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