martedì 18 gennaio 2011

Nebulose, pulsar e quasar

Le nebulose sono state chiamate in questo modo in quanto con i telescopi primitivi di un tempo apparivano come pallide macchie simili a piccole nuvole. Studi posteriori hanno accertato però che le nebulose sono specie di galassie, del tipo di quella cui appartiene la Terra. La nebulosa maggiore è la Spada di Orione, il cui diametro è di 26 anni luce e la distanza dalla Terra 1625 anni/luce. Quando una nebulosa si trova vicina ad una stella luminosa, brilla; diversamente, essa appare scura tanto che viene definita Sacco di carbone, come la Testa di Cavallo che si trova nella costellazione di Orione. La Via Lattea, ad esempio, di cui si è già parlato, appare come due fasce parallele sviluppate tra le costellazioni del Cigno e dello Scorpione in quanto il settore centrale, scuro, sembra costituito proprio da una nebulosa di questo tipo che oscura la parte centrale. Alcune nebulose vengono chiamateprimarie, in quanto danno luogo presso certe stelle ad anelli simili a quelli che si osservano attorno alle novae che però scompaiono. Nebulose ben visibili al telescopio sono quelle della Lira, del Gufo e dell'Orsa Maggiore. Le pulsar sono stelle che emettono impulsi radio ad intervalli di tempo quasi esattamente costanti che variano tra 33 ms per l'astro più rapido a 4,3 s per quello più lento. In un primo tempo chi captò questi segnali pensò che si trattasse di un contatto con civiltà extraterrestri della Galassia, tanto che all'inizio furono chiamate Little Green Men, cioè LGM che sta per «piccoli uomini verdi». Allo stato attuale dell'osservazione sono state scoperte varie pulsar, tutte galattiche. Esse sono considerate stelle a neutroni rotanti. Fino al 1968, anno della loro scoperta, si riteneva fossero nane bianche. Una stella a neutroni ha un raggio di circa 15 km, ossia di poco superiore al raggio critico in corrispondenza del quale una stella diventa un buco nero. Nella galassia, cui appartiene la Terra, potrebbero esserci 200,000 pulsar con un campo magnetico molto grande; durante la rotazione, che è elevata, la stella sparge tutto attorno materia; si stima che nella Galassia compaia una stella pulsar ogni 20-120 anni. I quasar sono invece oggetti astronomici piccoli e remoti la cui luminosità è alle volte 5 miliardi più forte di quella del Sole.

Si tratta probabilmente di nuclei di antiche galassie al cui centro potrebbero trovarsi buchi neri con una massa grande quanto quella di l0 miliardi di soli. La parola quasar, che significa «quasi stella», non esisteva prima del 1964; ora si pensa che essi svolgano un ruolo molto importante nell'evoluzione delle galassie; il telescopio spaziaie Hubble forse darà informazioni interessanti al riguardo. Poiché la luce che proviene dai quasar ha miliardi di anni, essendo essi tanto lontani dalla Terra, il loro studio può soltanto dare informazioni sul passato in quanto ora sono estinti, eccezion fatta per le antiche immagini che viaggiano verso la Terra alla velocità della luce.

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