L’arciere all’ora del tè
La costellazione del Sagittario |
Il passaggio del Sole nel Sagittario |
La costellazione in 3D |
Siamo arrivati al consueto appuntamento con il nostro programma che fornisce una visualizzazione in 3D delle costellazioni: prima di iniziare la rotazione del foglio virtuale, andiamo a vedere la figura ottenuta congiungendo le stelle in modo opportuno e che rappresenta un centauro (metà uomo e metà cavallo) con in mano un arco, nell’atto di scagliare una freccia al “povero” Scorpione che si trova proprio lì accanto. Più recentemente invece (ma non ad opera dell’ormai famoso e compianto H.A.Rey, che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare) è stata data della costellazione una raffigurazione molto più moderna e che non c’entra assolutamente niente con un arciere umano per intero o solo per metà che sia… Se premiamo il tasto “f” possiamo veder apparire quasi per magia una figura che rappresenta una teiera (in inglese teapot). Vi assicuro che una volta memorizzata questa immagine, è mille volte più semplice trovare questa costellazione in cielo: è divertente far notare ai nostri amici il manico a sinistra, il coperchio a punta ed il beccuccio sulla destra ed anche stavolta il malcapitato Scorpione riceverà sulla coda un bel getto di tè bollente. Adesso potete capire il perché del titolo del primo paragrafo!
Se iniziamo a ruotare il foglio virtuale che contiene questo raggruppamento stellare altrettanto virtuale, vediamo infatti, accendendo i numeri verdi che rappresentano le distanze delle stelle in anni luce dal Sole, che le stelle come sempre nello spazio tridimensionale appaiono posizionate qua e là assolutamente a caso, soprattutto in profondità. In questo caso sembra esserci un piccolo raggruppamento sotto i 100 anni luce ed un altro tra i 200 e i 350 anni luce. Ma basta ragionare un istante per capire che le stelle componenti questi due gruppi sono assolutamente lontane tra loro, come oramai ci dovremmo essere abituati a riconoscere non appena iniziamo a ruotare il foglio: se ricordate invece nella costellazione del Toro, tanto le Iadi quanto le Pleiadi si vedono subito e molto chiaramente raggruppate a formare infatti due ammassi aperti.
Un po’ di foto |
Le stelle più vicine in questo caso si trovano a 77 e 78 anni luce dal Sole (Kaus Borealis e ω Sgr), ma alla bellezza di 28 anni luce tra loro. Gli astronomi Kaussiani del Nord vedono il Sole come una stellina di sesta magnitudine, dunque a mala pena visibile anche ai loro tre occhi posti in verticale a mo’ di semaforo. In quella zona del cielo ritroviamo alcune vecchie conoscenze, quali Alnath e Aldebaran del Toro, Betelgeuse e Bellatrix di Orione, nonchè una stella che incontreremo più avanti, Capella, la capretta della costellazione dell’Auriga.
Proprio andando a trovare i nostri amici Kaussiani, è possibile vedere la stella in questione, giallastra, occupare più di 5° del cielo se ci poniamo alla distanza della Terra dal Sole, ad 1 UA. Guardando la foto, leggiamo che la stella ha un raggio pari ad 11 volte quello del Sole: grandicella ma non troppo… Per quanto riguarda invece l’altra stella più vicina (ω Sgr), c’è da dire che il Sole si trova più o meno nella stessa zona del cielo e sempre poco luminosa: in questo caso gli amici Omegasgriani, con il loro forte daltonismo, non se ne preoccupano più di tanto. La loro stella è una nana gialla, appena un po’ più grande, con un diametro pari a 2.8 volte quello del Sole.
Stelle a confronto |
La costellazione del Sagittario presenta un certo numero di stelle di grandezza notevole rispetto al Sole: non quei veri giganti che abbiamo incontrato finora, ma stelle di tutto rispetto. Nel diagramma, accanto alle solite stelle che oramai uso sempre come paragone, sono così comparse alcune stelle del Sagittario di buona grandezza e a parte la 62 Sgr e la 24 Sgr (entrambe con un raggio pari a 120x), tutte le altre nella fila in alto sono al di sotto della soglia delle 100 volte il raggio solare e le ho scelte stavolta con un criterio legato alla classe spettrale e le andremo a visitare proprio per poterne apprezzare il colore, oltreché la grandezza.
Altre foto |
Cliccare sull’immagine per visitare
la galleria delle stelle più grandi
del Sagittario (ed il Sole) da 10UA
Cliccando sull’immagine a destra possiamo vedere una galleria delle 7 stelle che io ho scelto tra quelle del Sagittario (con il Sole per ultimo), fotografandole tutte da 10 UA, in modo da poterne paragonare il colore, legato alla classe spettrale, e la grandezza. In particolare ho fotografato:la galleria delle stelle più grandi
del Sagittario (ed il Sole) da 10UA
- γ1 Sgr : 38x, classe spettrale G0
- Kaus Media : 71x, classe spettrale K3
- η Sgr : 50x, classe spettrale M2
- μ Sgr : 37x, classe spettrale B2
- ξ2 Sgr : 41x, classe spettrale G8
- Albaldah (π Sgr) : 22x, classe spettrale F2
- 62 Sgr : 120x, classe spettrale M4
- il Sole : 1x, classe spettrale G2
Le rappresentazioni del Sagittario |
Siamo arrivati al momento della rappresentazione del Sagittario: ecco l’immagine tratta dall’Uranometria
quella secondo l’astronomo Hevelius
ed infine secondo il programma Stellarium
Il francobollo del Sagittario
Come per le altre costellazioni dello zodiaco, a questo punto vediamo il francobollo emesso nel 1970 dalla Repubblica di S.Marino e raffigurante un sagittario pronto a scagliare la propria freccia: si tratta di un francobollo da 70 lire, che per l’epoca non era poco. Avrete notato nelle rappresentazioni pittoriche che il nostro arciere a quattro zampe era molto sicuro delle proprie capacità oppure un po’ sbadato: quella che sta scagliando è la sua unica freccia, in quanto non c’è traccia di faretra. E se il nostro Guglielmo Tell mitologico avesse mancato il bersaglio?Alcune nebulose fantastiche |
All’inizio dell’articolo ho segnalato che in questa costellazione sono presenti tantissimi oggetti del profondo cielo (in inglese suona meglio: deep sky objects), tanto che c’è l’imbarazzo della scelta. Iniziamo da M17, il diciassettesimo oggetto nebulare del Catalogo Messier, la cosiddetta Swan Nebula (nebulosa del Cigno), qui inquadrata dal mitico Hubble Space Telescope, che ne ha rivelato dettagli stupendi.
Altro oggetto veramente spettacolare e famoso è la cosiddetta Trifid Nebula (nebulosa Trifida), la ventesima nebulosa del catalogo di Messier (M20), che prende il nome dal fatto che sembra suddivisa in tre parti.
Chiudiamo la rassegna di foto assolutamente fantastiche con la fantasmagorica Lagoon Nebula (nebulosa della Laguna) nota anche come M8 e dunque uno dei primi oggetti nebulari del catalogo Messier. Data la bellezza delle foto, mi piangeva il cuore ridurle: perciò cliccando sulle tre immagini successive si potrà ammirare ognuna delle foto in grandezza naturale con particolari inverosimili, grazie all’occhio dell’Hubble Space Telescope. Vi suggerisco di mettere a tutto schermo questa pagina in modo che cliccando sull’immagine si apra la corrispondente foto in alta risoluzione.
Quest’altra foto è in pratica il dettaglio della zona in alto a sinistra della precedente foto: se la precedente sembrava ricca di particolari, quest’ultima è così dettagliata che sembra essere lì a poca distanza.
Chiudiamo infine con una panoramica della nebulosa M8, anche in questo caso ricchissima di stelle e di dettagli che la rendono un’opera d’arte che nessun artista sulla faccia della Terra potrebbe arrivare a concepire!
Ma i nomi delle stelle? |
Dopo tanta spettacolarità, non ci resta che vedere i nomi delle stelle del Sagittario ed il loro significato:
- Rukbat (α Sgr): parola araba che significa ginocchio dell’arciere
- Arkab Prior (β1 Sgr): parola araba che significa il tendine (anteriore) del ginocchio
- Arkab Posterior (β2 Sgr): parola araba che significa il tendine (posteriore) del ginocchio
- Alnasl (γ2 Sgr): dall’arabo, la punta della freccia
- Kaus Media (δ Sgr): dall’arabo, (la parte centrale) dell’arco
- Kaus Australis (ε Sgr):dall’arabo, (la parte meridionale) dell’arco
- Ascella (ζ Sgr): dal latino l’ascella (dell’arciere)
- Kaus Borealis (&lambda Sgr): dall’arabo, (la parte settentrionale) dell’arco
- Albaldah (π Sgr): dal nome che indica un luogo vuoto
- Nunki (σ Sgr): dall’antico nome di una città sumera
- Ain Al Rami (ν1 Sgr): dall’arabo, l’occhio dell’arciere
Quando possiamo osservare la Teiera? |
La costellazione del Sagittario è visibile l’estate: alle 21, un orario comodo per chi desidera mostrarla agli amici, è visibile nei mesi che vanno da metà luglio (quando si vedrà bassa sull’orizzonte a SE) fino a fine ottobre (quando stavolta starà per tramontare a SW). Il culmine, con il Sagittario ancora basso sull’orizzonte Sud, si ha invece ai primi di settembre di ogni anno.
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